Il Castello di Gioia del Colle è stato eretto da Riccardo Siniscalco, fratello del più noto Roberto il Guiscardo. Successivamente la fortificazione è stata modificata da Ruggero II e poi dall'imperatore Federico II, protagonista principale del processo di incastellamento di questa zona, intorno al 1230. Nei periodi storici successivi, come per altri castelli della Puglia, sono intervenuti gli Angioini e gli Aragonesi nel rifacimento parziale della fortificazione. La struttura del castello è caratterizzata dal materiale in pietra calcarea che è stato adottato per la costruzione, dal cortile centrale a forma di trapezio e dalle due torri denominate ''Torre De Rossi'' e ''Torre dell'Imperatrice''. Nel castello, che oltre ad essere adibito a scopi difensivi era utilizzato prevalentemente come residenza da parte di Federico II, oggi è possibile visitare l'interessante Museo Archeologico Nazionale.
Monte Sannace
A 5 Km, da Gioia, in una località situata tra la strada provinciale per Turi e quella per Putignano, su un'altura che s'innalza fino a 382 metri sul l.d.m. e che prende il nome di Monte Sannace, in epoca antica fu costruita una città, tra le più importanti della Peucezia, a metà strada lungo l' itinerario che da Bari conduceva a Taranto, città dal nome ancora oggi sconosciuto. I primi ritrovamenti, avvenuti in forma casuale, risalgono alla seconda metà dell' 800, mentre la prima campagna di scavi effettuata in forma regolare risale al 1929. Voluta dall'Ente Provinciale per la tutela dei monumenti in terra di Puglia, ha portato alla luce una parte della cinta muraria difensiva della città, insieme ad alcune costruzioni e sepolture. Altre campagne di scavi in epoche successive hanno portato alla luce, oltre ad insediamenti nella parte bassa della città e a nuove cinte murarie, anche la presenza di insediamenti e tombe sull'acropoli.
Centro Storico
Il centro storico di Gioia del Colle rappresenta una struttura urbana formalmente unitaria, compatta e rispettosa delle varie individualità urbane. Si è sviluppato attraverso un processo additivo di "brani unitari", caratterizzati da autonomia di impianto e da intrinseche qualità spaziali e relazionali, risultato di un lento processo di sviluppo morfologico. Il suo aspetto formalmente omogeneo lo connota rispetto alla città moderna. La morfogenesi del nucleo antico dell'abitato è stata determinata da un processo di avvolgimento al Castello Normanno-Svevo e dalla costituzione di un margine fisico (le mura), sostituito dalla cortina di palazzi ottocenteschi, secondo i principi della cultura della città borghese, nuova maschera di quel cuore costituito da un tessuto povero che ancor oggi esiste al suo interno. Il sistema insediativo si è formato con l'aggregazione di tipi edilizi che, distribuendosi casualmente, determinarono una successione di slarghi e tracciati viari irregolari, caratterizzato prevalentemente dalla presenza di archi e di corti dall'architettura modesta addizione di tipologie edilizie a cassero con vani monocellulari (sottano al piano terra e soprano al primo piano).